Rapporto occupazione dei laureati: ALMALAUREA si accorge della crisi

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Il nostro Sindacato, che legge da tempo i dati di “casa propria”, cioè della veterinaria che rappresenta, propone da anni una programmazione che coinvolga chi opera nel mondo del lavoro, senza limitarsi unicamente all’Università, in difficoltà a cogliere i segnali della realtà “post-laurea”. Giovani e famiglie hanno diritto a dati chiari e trasparenti sulle prospettive rappresentate dalla laurea in cui investiranno.Citare numeri è fin troppo facile: più di un veterinario abilitato su dieci percepisce reddito zero o negativo, il reddito medio fino a quarant’anni non raggiunge i mille euro al mese.

Abbiamo un quarto delle facoltà di veterinaria dell’intera Europa (di 27 Paesi); il rapporto di un veterinario ogni 6.000 abitanti, considerato limite per un reddito dignitoso, in Italia è stato superato tre volte. Per di più viviamo nell’unica nazione in cui la disoccupazione ha toccato pesantemente la fascia di popolazione ad alta qualificazione, dato ancor più preoccupante perchè tarvolge quella parte del mondo produttivo che dovrebbe rappresentare l’imput per il lavoro di tutti gli altri. Non pensiamo di sbagliare, affermando che, se viene meno l’ideazione e la progettazione, non potrà che arrestarsi la traduzione in opera di queste componenti, con uno stop alla ricaduta piramidale che è la linfa vitale del mondo del lavoro.

Ancora una volta chiediamo di essere ascoltati ad un interlocutore che pare sordo a tutto ciò che non eutrofizza il mondo accademico.

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