La brezza e l’aria che tira

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Un proverbio dice “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”. Non sto certo dando della stolta alla Dott.ssa Torriani, assolutamente. Valga piuttosto il proverbio come esemplificazione, ribaltata, di un ragionamento che mi pare più corretto rispetto all’attacco del mittente, sia pur anonimo, praticato dalla gentile Collega. Non basta …

Un proverbio dice “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”. Non sto certo dando della stolta alla Dott.ssa Torriani, assolutamente. Valga piuttosto il proverbio come esemplificazione, ribaltata, di un ragionamento che mi pare più corretto rispetto all’attacco del mittente, sia pur anonimo, praticato dalla gentile Collega. Non basta l’anonimato per diminuire le critiche. Nemmeno per affibbiare patenti di educazione e/o correttezza. Soprattutto, non è questo il modo di rispondere a chi critica. E ha tutto il diritto di criticare, anche anonimamente. Senza dover essere considerato un avvinazzato o un lupo mannaro, meno che mai. Specialmente da chi, per funzione, DEVE umilmente considerarle, le critiche, come proposte, come confronto, anche quando anonimo. Ma quello che mi preoccupa realmente è l’aria che tira, la critica personale al posto del confronto, l’attacco praticato al posto della riflessione, la difesa degli ascari che viene istituita ogni volta che qualcuno la pensa diversamente. Ci pensi, la VicePresidente dell’Ordine di Milano. PERCHE’ alcuni Colleghi, fossero pochi o tanti, hanno scelto l’anonimato, nel “suo” Ordine? Perchè non sono arrivati ad un confronto aperto, schietto, anche duro? Perchè? Per paura, timore? Perchè? Io lo interpreto in ogni caso come un segno molto grave. Molto. Mi preoccupano gli Ordini professionali, visti ormai come centri di potere, più che luogo di servizio e volontariato. Ci preoccupa, e molto, non la brezza, ma appunto, l’aria che tira…e non è così bella. Speriamo cambi il vento. PS: il fatto che i Veterinari Indipendenti criticassero il SIVeLP (peraltro non condivido questa interpretazione) e Paolo Cova li citasse mi conforta. Vuol dire che esistono ancora posti dove non c’è la censura, dove il fatto che qualcuno critichi non comporta l’esclusione, che ci sono ancora persone di grande onestà intellettuale (per Paolo Cova non avevo bisogno di conferme!). Un po’ d’aria c’è ancora. Approfittiamone.

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