Il Sindacato e la sua azione. Rilevanza giuridica.

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SIVeLP ha tra i sui fondamenti statutari la rappresentanza degli interessi professionali, giuridici, economici degli iscritti(…) Ogni iniziativa deve comunque essere orientata ad una maggiore valorizzazione sociale, economica e di immagine del veterinario (…).

La professione vista anche e non solo, come lavoro.

La costituzione (Art. 39) recita: L’organizzazione sindacale è libera. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. E` condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.

Molti studiosi si sono espressi su quale sia il ruolo di chi rappresenta tali interessi nel contesto istituzionale. Benché i Sindacati – SIVeLP compreso- risultino come “associazione non riconosciuta”, non vi è dubbio sul riconoscimento giuridico degli stessi e della loro attività. Riconoscimento che li vede coinvolti direttamente nell’azione politica, in quanto portatori di interessi legittimi e appunto, giuridicamente rilevanti. L’occupazione professionale deve dunque entrare a pieno diritto nel concetto di “lavoro” che la nostra società tende a riservare prevalentemente al dipendente, quasi che il lavoratore autonomo e libero professionista non debba vedersi riconosciute quelle istanze di tutela che renderebbero più uguale la società e paritario il trattamento dei cittadini di fronte alle Istituzioni. Le professioni ordinistiche vivono, per certi versi, un momento di transizione in cui non sono del tutto cessate le connotazioni di sistema corporativo e nel contempo non si è venuta ad affermare una vera e propria libertà sindacale. L’idea di categoria come situazione privilegiata anche nel mercato del lavoro, va rivista profondamente. Se era vero, infatti, che in una società in crescita vi era una qualche forma di garanzia occupazionale e sociale, che controbilanciava la rinuncia ad altre rivendicazioni, in un contesto di recessione o di stallo dell’economia tutte queste garanzie sono venute meno, lasciando di fatto i professionisti, specie quelli più esposti alle logiche del mercato, senza alcun paracadute sociale.

Se dunque leggiamo un testo come quello allegato, ritroveremo definizioni che si adattano perfettamente alla nostra realtà.

Angelo Troi

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