Cosa fa un sindacato per i propri iscritti?

Cosa fa un sindacato

Cosa fa un sindacato per i propri iscritti?

Oggi vi spiegheremo che cosa fa un sindacato!

Il sindacato ha come obiettivo principale la rappresentanza e la tutela dei diritti dei lavoratori, di qualsiasi categoria produttiva;

essere iscritti dà forza affinché si erga a portavoce degli interessi dei propri iscritti.

Cosa fa un sindacato? ecco i servizi offre il sindacato

I sindacati sono strutturati per mettere a disposizione dei propri aderenti servizi di vario genere come: l’assistenza e la consulenza fiscale, quella catastale e tributaria nonché essere parte in causa nelle controversie di lavoro;

nel controllo delle buste paga e nei versamenti e documentazione emessa dal datore di lavoro;

supporta il lavoratore nell’impugnazione del licenziamento o di altri provvedimenti disciplinari;

tutela e assiste il lavoratore rispetto agli enti previdenziali e assicurativi.

Molte sigle sindacali organizzano anche dei corsi di formazione, di qualificazione e di orientamento professionale, ma anche attività culturali e ricreative.

Spesse volte gli iscritti godono di favorevoli convenzioni, come ad esempio le agevolazioni per servizi assicurativi, bancari, o sconti per soggiorni in strutture alberghiere, per appuntamenti culturali o infrastrutture di divertimento.

In altri termini, fanno di tutto per affiancare e fornire un concreto sostegno durante la vita lavorativa dei propri iscritti.

Qual è il servizio più funzionale che offre un sindacato?

Ma a monte di tutto questo il sindacato svolge la sua funzione più importante, che viene spesso non giustamente considerata o perfino ignorata dai propri aderenti, ci riferiamo all’esercizio della “Rappresentanza sindacale” che si esplica attraverso la firma di accordi vincolanti per tutti i soggetti cui si riferisce l’intesa.

È così che l’attività del sindacato si concretizza su diversi livelli: quello nazionale e quello territoriale e aziendale.

A livello nazionale i sindacati definiscono con le parti interessate i contratti collettivi nazionali, che disciplinano le regole del settore.

Cosa fa un sindacato? In generale, i sindacati partecipano alla vita delle aziende, o dei liberi professionisti riuniti in sindacato, alle relazioni industriali, per proteggere e conservare i diritti dei propri appartenenti e dell’intera classe dei lavoratori cui si riferiscono.

Cosa fa un sindacato

I sindacati, come già accennato, sono organizzazioni con l’obiettivo principale di rappresentare gli iscritti e tutelarne gli interessi.

Uno dei compiti su cosa fa un sindacato consiste nella verifica inerente l’osservanza della normativa vigente riferita a qualsiasi categoria lavorativa nello svolgimento delle varie attività, un esempio fondamentale è riferibile alla salute e alla sicurezza sul lavoro e per i diritti dei lavoratori.

E ancora hanno il compito di tutelare gli interessi collettivi.

La molteplicità delle tutele fornite agli iscritti, trovano applicazione anche all’assistenza nelle controversie di lavoro, nelle cause che trattano di licenziamenti e anche nei casi di provvedimenti disciplinari a carico dei lavoratori.

Insieme a queste attività a carattere “straordinario”, il sindacato svolge anche altre mansioni che chiamiamo “ordinarie” riferite al controllo dei documenti, delle buste paga, dell’assistenza e della difesa dei diritti dei lavoratori verso gli enti previdenziali e assicurativi.

In aggiunta, quasi tutti i sindacati si occupano di offrire ai propri iscritti la consulenza e l’assistenza per varie pratiche burocratiche e fiscali, come ad esempio la compilazione della dichiarazione dei redditi o modello 730.

I sindacati, comunque, si occupano anche di offrire molti servizi anche ai lavoratori non occupati, come corsi di formazione e di riqualificazione professionale;

anche per i pensionati i sindacati svolgono pratiche relative al loro status.

Funzionamento dei sindacati

Per usufruire del supporto sindacale è propedeutico essere iscritti, ogni sindacato ha le proprie regole di adesione e modalità di iscrizione.

Vertenza sindacale: a chi rivolgersi

Per instaurare una vertenza sindacale, così come il termine suggerisce, bisogna rivolgersi al sindacato, proprio quell’organizzazione che nasce proprio con l’intento di tutelare i diritti dei lavoratori tramite i suoi rappresentanti interni e/o aziendali.

Tra i suoi compiti vi sono la contrattazione di nuovi termini nel contratto collettivo di categoria perché sia il più possibile la tutela del lavoratore e promuovere azioni collettive e/o individuali nei casi in cui i diritti dei lavoratori non sono rispettati.

Modo di iscriversi al sindacato

È sufficiente che si faccia la domanda scritta e versare la quota associativa iniziale per il successivo rilascio della tessera, oltre a una quota sindacale periodica che può essere trattenuta direttamente in busta paga o versata mensilmente con le modalità che il sindacato ha stabilito.

Come e quando fare vertenza

La vertenza sindacale è fatta dal lavoratore quando il datore di lavoro o un committente nel caso di liberi professionisti non rispetta o tende a pregiudicare un suo diritto, in opposizione e contravvenendo alle norme vigenti o al contratto collettivo in caso di dipendenza.

Solitamente si fanno vertenze per casi di mobbing, per le ore lavorate ma non retribuite, per mancato pagamento della retribuzione o della parcella o del TFR, ma anche per il mancato godimento di ferie e permessi o nei casi di licenziamenti ritenuti ingiusti.

Praticamente ogni sindacato ha al suo interno un ufficio vertenze legali o un funzionario di categoria che andrà a fornire al lavoratore un parere giuridico, oppure usufruire di un parere legale con studi legali convenzionati con il sindacato che indicano al lavoratore o al libero professionista le modalità, i tempi e i costi dell’operazione.

Dopo lo studio dei documenti richiesti o l’ufficio legale convenzionato, richiederà al lavoratore la firma sul mandato che autorizza la rappresentanza ad agire in suo nome e per suo conto e nel quale verranno indicate le condizioni economiche inerenti l’intervento sindacale.

Dopo aver espletato quanto sopra, il sindacato stilerà per l’azienda o il privato committente, una lettera di diffida con l’esposizione della problematica del lavoratore o del libero professionista, chiedendo che i diritti di questi ultimi siano rispettati.

Come si deve comportare il datore di lavoro o il privato?

Il datore di lavoro o il privato committente può pensare di rispondere subito e quindi accettare una soluzione di accordo, caso di cosiddetta conciliazione sindacale, che è seguita dal sindacato in ogni fase sino alla firma dell’accordo in una sede protetta, che possono essere i locali del sindacato stesso o la sede dell’Ispettorato del Lavoro.

Il costo della conciliazione sindacale che le parti riconosceranno al sindacato, oltre ai diritti di segreteria, sarà proporzionale al valore della lite.

Se viceversa, la controparte non risponde o non si raggiunge un accordo, subentrerà nella vertenza sindacale il legale di fiducia dell’organizzazione sindacale, che inizierà la procedura delle attività stragiudiziali occorrente.

Va ricordato, infine, che i termini di prescrizione di una vertenza sindacale variano in dipendenza del diritto che si vuole tutelare e in funzione della grandezza dell’azienda o dell’importo di un mancato pagamento per un libero professionista.

Solitamente sono tempi variabili dai 5 a i 10 anni.

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