Troi Vs Dalla Chiesa

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Si accende un’animata discussione durante la puntata di Pomeriggio 5 del 12 aprile u.s., in onda su Canale 5, tra il Segretario del SIVeLP, dott. Angelo Troi e Rita Dalla Chiesa, ospiti della trasmissione nell’ambito di un dibattito sul tema del randagismo.

Il Dott. Troi, invitato da Barbara D’Urso a intervenire in merito alle più idonee proposte e alle conseguenti soluzioni per combattere, o meglio per contenere questo fenomeno, sottolinea prima di tutto il concetto di adozione responsabile di un cane, sia esso preso da una cucciolata o da un canile, e invita i proprietari degli animali che non abbiano desiderio di farli accoppiare, a provvedere alla sterilizzazione. Qui interviene Rita Dalla Chiesa che, mostrando il suo più assoluto dissenso, accusa i veterinari di voler creare una cultura della sterilizzazione del cane per speculazione, imputando tariffe di oltre 700 euro per intervento.

Smentita in diretta anche da Loredana Pronio, Presidente della Feder F.I.D.A. Federazione Italiana Diritti Animali, quanto detto da Rita Dalla Chiesa rivela tutto il dramma dei preconcetti ideologici, mentre la categoria può dimostrare l’infondatezza delle sue affermazioni, anche con la certezza dei numeri.

Il SIVeLP, che gestisce il programma gratuito per tutti i veterinari italiani (VETEV) e che, oltre a promuovere l’informatizzazione della gestione dell’attività professionale, permettendo di trasmettere in tempo reale all’autorità sanitaria modifiche anagrafiche e dei dati epidemiologici, restituisce le medie tariffarie per prestazione veterinaria, inserite dai colleghi ai fini della fatturazione.

Da tali informazioni, risulta che in media la sterilizzazione di una femmina di grossa taglia ha un costo pari alla metà di ciò che afferma la Dalla Chiesa e per un cane di piccola taglia si parla di un terzo di tale compenso.

A Rita Dalla Chiesa si ribadisce che non si è parlato di obbligo di sterilizzare gli animali, ma di sensibilizzazione a una cultura di possesso responsabile degli animali domestici, presupposto essenziale per iniziare a debellare il pericoloso fenomeno del randagismo e unica via realisticamente percorribile (a condizione che vengano svolti gli adeguati controlli) nel nostro Paese.

Di quella cultura fa parte la sterilizzazione, la raccolta delle deiezioni, l’educazione del cane,  il divieto di vagabondaggio, la garanzia della sua salute… e forse anche il chiedersi se è pietà o ipocrisia tenere un cane in gabbia per dieci anni in una struttura, tra i latrati e gli odori di centinaia di consimili” dice Angelo Troi e conclude: “Ci sono veterinari che partecipano alle trasmissioni televisive gratuitamente, come Lei, signora Dalla Chiesa, immagino si occupi gratuitamente di randagi. Non ho mai sentito un mio collega mettere in discussione gli importi dei suoi contratti televisivi. Per noi occuparci di animali è un lavoro, come lo è per Lei andare in televisione.”

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