Salta convegno “benessere animale” a Pisa. Pressioni animaliste?

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Sì, secondo quanto scrive oggi il sito di ANMVI.

Le pressioni della LAV sono così efficaci da far cambiare i programmi ad una Sede Universitaria dello Stato Italiano.

Il Sindacato era arrivato prima a chiedere chiarezza. Abbiamo ribadito anche poco tempo fa che, pur rispettando le posizioni (anche ideologiche) di tutti, noi abbiamo un ruolo sanitario e le nostre competenze sono chiare.

 

Invitavamo i Colleghi a non collaborare con chi mette in discussione questi principi, ad ogni livello.

La tutela ed il rispetto per gli animali sono principi sacrosanti ma non vogliamo che rappresentino il motivo per gestire gli stessi animali secondo regole che nulla sottendono di scientifico.

Per esempio, è evidente la contraddizione di interpretare il benessere animale in funzione delle circostanze: come eutanasia immediata, per un bovino che non deambula autonomamente, e come “carcere” a vita, per un cane sofferente ed impossibile da accogliere in casa.Diciamo da tempo che l`animale in adozione va riservato a persone motivate e preparate, in grado di gestire responsabilmente e farsi carico anche degli oneri sanitari connessi.

La nostra professione, il nostro impegno nello studio e nell`aggiornamento meritano il riconoscimento sociale ed economico spettante alle altre professioni liberali e mal si conciliano con il principio del “buon samaritano” che altri pretendono da noi, a volte anche con toni tutt`altro che civili. La confusione sta imponendo alla collettività sempre nuovi adempimenti, ai Sindaci sempre nuove responsabilità soddisfatte da slogan legislativi che comportano spese che il cittadino comune non conosce e neppure immagina.

Esprimiamo la nostra solidarietà ai Colleghi ingiustamente esposti alla censura mediatica per delle scelte personali, lavorative, professionali, assolutamente legittime e coerenti. Li accostiamo ai tanti che, pur contribuendo con il loro lavoro alla crescita ed allo sviluppo di settori strategici dell`economia, si sentono sotto minaccia in allevamenti e strutture di tutto il Paese.

Auspichiamo che l`attuale alzata di scudi sia sinceramente solidale con loro e non dettata -mai lo vorremmo- unicamente da un intoppo nel “core business” di chi ha fatto di ECM e aggiornamento obbligatorio motivo di esistenza e di azione politica, con buona pace dei veterinari.

 

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