Norme e buonsenso: in auto con gli animali domestici

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Norme e buonsenso: in auto con gli animali domestici

furetto_publicViaggiare con un animale al seguito può non essere semplice, da un lato per l’accettazione nelle strutture dall’altro per le questioni legali e burocratiche. Come si pone la legge nei confronti del viaggiare col proprio cane, gatto, furetto, coniglio o qualunque sia l’animale domestico che portiamo con noi?

Per prima cosa ricordiamo che per legge e per buonsenso la responsabilità dell’animale è del proprietario, che ha il compito di gestirlo con accortezza per rendergli piacevoli gli spostamenti, con il dovuto rispetto anche per gli altri viaggiatori (primo per importanza ad esempio raccogliere le deiezioni: un atto di civiltà che gli animali non sono tenuti a fare ma noi sì).

In auto

La normativa di riferimento per il viaggio in auto è l’Art. 169 del nuovo Codice della Strada Trasporto di persone, animali e oggetti sui veicoli a motore

“[…] È vietato il trasporto di animali domestici in numero superiore a uno e comunque in condizioni da costituire impedimento o pericolo per la guida. È consentito il trasporto di soli animali domestici, anche in numero superiore a uno, purché custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete od altro analogo mezzo idoneo che, se installati in via permanente, devono essere autorizzati dal competente ufficio provinciale della Direzione generale della M.C.T.C.”

Un solo animale in auto concede una certa libertà, ma non deve essere di intralcio. La sua e nostra sicurezza possono essere comunque tutelate dal trasportino, dalle cinture di sicurezza per cani, oppure da un divisorio adatto tra chi guida e l’animale.

Dal punto di vista veterinario invece occorre ricordare che alcuni animali soffrono di mal d’auto e ce ne accorgiamo per irrequietezza, respirazione da molto frequente ad affannosa, salivazione profusa, conati di vomito… Questi sintomi possono essere prevenuti parlandone prima con il veterinario. Il consiglio generale in ogni caso è di abituare dolcemente gli animali a viaggiare. Sono consigliati inizialmente spostamenti brevi e piacevoli (scampagnata), a stomaco vuoto per non rischiare nausea, riservando le lunghe trasferte ad animali ormai abituati.

Spostamenti in Italia

Il cane deve sempre e comunque avere il microchip ed essere inserito nella banca dati degli animali d’affezione. Per i gatti, i furetti ed altri animali da compagnia (eccezion fatta per alcune specie di esotici e avicoli con chip o identificativo obbligatorio) il microchip è sempre consigliato per poter ritrovare il nostro animale e comprovarne la proprietà, ma non è obbligatorio all’interno del territorio nazionale.

Si raccomandano comunque le profilassi vaccinali, la prevenzione di parassitosi (vermi come echinococco e filaria), e l’applicazione di prodotti che li proteggano da zanzare ed altri insetti e zecche. I più comuni errori “vacanzieri” sono l’abbandono in auto al caldo; l’idea che agli animali piaccia la tintarella con relativa esposizione di ore al sole (senza protezione solare, specie per naso e orecchie chiari); le camminate da maratoneta su rocce o asfalto per animali non allenati che si logorano i cuscinetti delle zampe; la concessione di vagare liberamente in ambienti selvatici (vipere, ricci, istrici, piante velenose, insetti, inseguimento della fauna).

Alcune strutture ricettive richiedono determinate profilassi per accettare animali, per cui è sempre un bene informatersi con buon anticipo.

Spostamenti all’Estero

Dal 29 dicembre 14 sono in vigore i regolamenti 576 e 577 dell’Europa. Per cani gatti e furetti è obbligatorio il microchip, l’iscrizione in banca dati ed il passaporto. Per chi aveva già il passaporto del proprio animale (un libretto di colore azzurro con il simbolo della UE) esso continuerà a mantenere la sua validità. Per chi non lo aveva, ricordiamo che la legge nazionale impone il microchip a tutti i cani entro i 2 mesi di vita.

Una volta applicato il microchip, il proprietario deve rivolgersi unicamente alle Aziende Sanitarie (servizi veterinari) per avere il passaporto. Per averlo non è necessario che sia stata fatta la vaccinazione contro la rabbia, che comunque dovrà essere in corso di validità all’uscita dall’Italia, praticata presso il proprio veterinario di fiducia.

I TEMPI: il farmaco vaccinale contro la rabbia può essere generalmente somministrato a partire dai 3 mesi (12 settimane) di vita del cucciolo, cui vanno sommate altre 3 settimane per la validità “legale” per l’espatrio, cioè per l’insorgenza di un’immunità efficace. Per questo è importante attivarsi con almeno 15 settimane d’anticipo sulla data di partenza. Il passaporto prevede anche degli spazi in cui il veterinario annoterà altre profilassi. In alcuni paesi vigono regole più restrittive che possono essere lette sul portale del Ministero della Sanità (salute.gov.it).

Buon Viaggio!

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