Latte. Novità anche per i veterinari.

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Il Ministero delle Politiche agricole ha presentato l’11 marzo una bozza di documento sul latte alla filiera costituita dalle organizzazioni di categoria, dalla distribuzione, dall’industria, dalla cooperazione e dal consorzio del grana Padano. Tra le questioni trattate molti i punti caldi per il settore. Dalla valorizzazione e l’incremento del consumo di latte fresco, al logo 100% italiano, ai controlli, alla regolamentazione del mercato e delle organizzazioni interprofessionali. Ma anche l’ampliamento entro il 31 marzo 2015 delle ipotesi di compensazione tra produttori di latte, un rafforzamento dell’equilibrio nelle relazioni contrattuali, il riordino delle relazioni commerciali nel settore del latte, l’istituzione di un fondo per il miglioramento della qualità del latte bovino, fino alla rateizzazione delle multe per lo splafonamento 2014-2015.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica la bozza di documento:

 

Iniziative per la valorizzazione ed il consumo di latte fresco

 

Per la valorizzazione e l’incremento del consumo di latte fresco la proposta del Ministero è di garantire al consumatore una maggiore trasparenza sull’origine del latte, attraverso un segno chiaro e omogeneo con l’indicazione della zona di mungitura in etichetta.

A tale scopo, è stato predisposto un segno distintivo che permetta al consumatore di riconoscere il prodotto nazionale, con l’auspicio che ciò possa garantire un prezzo maggiormente remunerativo e più stabile ai produttori.

Il Ministero ha già predisposto il logo “Latte 100% Italiano”, quale espressione di un marchio collettivo, che è stato registrato dall’Unione Italiana delle Camere di Commercio assieme ad una proposta di regolamento d’uso dello stesso.

Il regolamento, previsto obbligatoriamente per i marchi collettivi sia dal Codice di Proprietà Industriale italiano che dal Regolamento (CE) n. 207/2009, contiene i requisiti e i criteri di utilizzo del marchio da parte degli operatori che sono stati individuati. Si intende così porre in essere un sistema volontario nell’accesso ma con criteri oggettivi da rispettare, ivi inclusi le disposizioni nel caso di non conformità.

Riguardo ai controlli, si procederà successivamente a valutare la migliore soluzione in termini di efficacia e di costo: queste verifiche sono solitamente svolte sulla base dell’analisi del rischio, su criteri consolidati a livello europeo.

Inoltre, è intenzione del Ministero programmare una apposita campagna informativa che, soffermandosi sulle proprietà nutritive del latte, favorisca il consumo del latte fresco e supporti il consumatore ad effettuare scelte maggiormente consapevoli. Tale campagna informativa dovrebbe partire nei prossimi mesi, appena completata la sua ideazione e una volta espletate le necessarie procedure per la sua realizzazione.

 

Iniziative per la regolazione del mercato e dell’Organizzazione Interprofessionale

L’intervento allo studio del Governo ha come obiettivo principale quello di accompagnare le imprese italiane nel passaggio dal regime delle quote a quello liberalizzato, rafforzando strumenti già presenti nell’ordinamento, che necessitano tuttavia di essere adeguati ai mutamenti del contesto economico e della normativa europea appena richiamate.

Il pacchetto di misure da definire poggia su due pilastri fondamentali. Da un lato, esso mira a fornire una risposta immediata e indifferibile alla necessità di governare i mesi a ridosso della cessazione del regime delle quote latte e, dall’altro, a porre le basi per l’urgente riordino delle relazioni commerciali nella filiera, al fine di garantire proprio il soft landing raccomandato anche dalle istituzioni europee.

Al fine di realizzare tali obiettivi, si immagina di intervenire utilizzando alcune possibilità previste dalla più recente normativa europea, con specifico riferimento al regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013. Ad esempio, si stanno studiando ipotesi di intervento in merito:

a) all’ampliamento entro il 31 marzo 2015 delle ipotesi di compensazione tra produttori di latte, nell’ambito della quota nazionale, in relazione alla campagna in corso, ultima assoggettata al regime delle quote;

b) ad un rafforzamento dell’equilibrio nelle relazioni contrattuali, a tutela del produttore quale contraente debole, attraverso norme più stringenti per l’attuazione dell’obbligo della forma scritta, con la previsione espressa di una durata minima, per i contratti aventi ad oggetto la cessione di latte tra produttori e primi acquirenti, già introdotta con l’articolo 62 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, in linea con la normativa europea e le raccomandazioni dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, e attraverso una determinazione del prezzo che tenga in considerazione il reale andamento dei costi di produzione;

c) al riordino delle relazioni commerciali nel settore del latte, attraverso l’adeguamento della normativa interna a quella europea in materia di organizzazioni interprofessionali, al fine di superare le debolezze strutturali della filiera.

 

Proposta di regolamento della Commissione europea sulla rateizzazione delle multe per splafonamento campagna 2014-2015

Anche a seguito di esplicita richiesta da parte italiana, prima durante il semestre di Presidenza, poi ribadita con lettera indirizzata al Commissario Hogan, la Commissione europea ha presentato un progetto di regolamento di esecuzione, di modifica del reg. (CE) n. 595/2004, recante norme di applicazione del regime delle quote latte, per consentire agli Stati membri di riscuotere il prelievo eventualmente dovuto dagli allevatori per l’ultimo periodo di applicazione del regime in tre rate annuali.

La concessione della rateizzazione agli allevatori non esonera gli Stati membri dall’obbligo di versare all’Unione europea il prelievo dovuto entro il termine attualmente fissato al 30 novembre 2015.

L’aiuto concesso, equivalente agli interessi corrispondenti, deve rientrare nei limiti stabiliti a titolo di “de minimis”.

Il progetto di regolamento sarà sottoposto a parere nel Comitato di Gestione “Questioni Orizzontali” che si terrà oggi a Bruxelles.

 

Fondo per il miglioramento della qualità del latte bovino

Nel quadro dell’applicazione del comma 214, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, è stato predisposto uno schema di decreto, da adottare di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze, per definire le modalità di accesso ai relativi contributi.

I contributi previsti possono essere erogati in regime di “de minimis” e sono destinati a coprire le garanzie concesse da ISMEA e/o parte della quota interessi per prestiti finalizzati al miglioramento della qualità del latte attraverso programmi, assistiti da consulenti qualificati. Il mix tra le due componenti (garanzia o abbattimento interessi) è lasciato alla scelta di ciascun beneficiario.

L’accesso ai contributi previsti è condizionato all’adesione da parte dell’allevatore ad un piano di miglioramento della qualità del latte basato sui seguenti obiettivi:

 allungamento della carriera produttiva delle bovine da latte;

 corretta gestione del farmaco ai fini della prevenzione delle mastiti;

 miglioramento della gestione dell’allevamento e delle strutture produttive.

Lo schema di decreto è stato oggetto di un primo esame con le Regioni e con le organizzazioni professionali, a cui è stato richiesto ogni utile contributo.

Il contributo in de minimis per l’adesione al piano di qualità latte non è cumulabile con quello previsto per il piano di rateizzazione del prelievo dovuto per l’ultimo periodo di applicazione del regime delle quote latte.

 

Consiglio Agricoltura del 16 marzo 2015

Nel corso del prossimo Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura, vi sarà la possibilità di affrontare nuovamente il tema latte. In tale contesto, tra le altre cose, verrà richiesto dal Governo italiano alla Commissione di accorciare i tempi di redazione della relazione d’impatto sull’etichettatura del latte, prevista dal regolamento Ue 1169/2011

(Segnalato da on. Paolo Cova)

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