Implementazione delle anagrafi zootecniche: stato dell’arte, criticità e indicazioni operative

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Allegato 1 – Analisi di alcune tipologie di dati registrati in BDN
Anagrafe Bovina e Bufalina All. 2

Anagrafe bovina e bufalina

Relativamente agli allevamenti “aperti” i dati registrati in BDN evidenziano percentuali elevate di
strutture che non risultano avere “capi in stalla”, situazione che necessita di un approfondimento.
In alcune regioni si segnala una elevata percentuale di aziende non georeferenziate.
In alcune regioni circa il 30% degli allevamenti risulta non aver effettuato negli ultimi 12 mesi delle
movimentazioni, e le notifiche in BDN risultano essere effettuate, mediamente per il 50%, oltre il
termine di 7 giorni.
Si evidenzia, per la Provincia Autonoma di Bolzano, il dato relativo alla mancata indicazione della
categoria sanitaria per gli allevamenti da riproduzione.

Anagrafe ovina e caprina

In 8 regioni, più del 20% delle strutture, fino a punte del 70%, risulta privo dell’informazione relativa
alle coordinate geografiche.
In quasi tutte le regioni si registra una percentuale di allevamenti con censimento aggiornato (negli
ultimi 12 mesi) molto bassa, comunque inferiore al 50% e, contemporaneamente, il numero di
allevamenti che risulta aver identificato e registrato i singoli capi è estremamente basso in alcune aree
geografiche.
Relativamente alla registrazione delle movimentazioni, il dato nazionale suggerisce un’attività
notevolmente bassa, sia per quanto riguarda le movimentazioni per partita che per quanto riguarda le
movimentazioni riferite ai singoli capi identificati.
Parimenti a quanto già segnalato per l’anagrafe bovina/bufalina, il rispetto della tempistica dei 7
giorni per la registrazione delle movimentazioni in BDN appare ampiamente disatteso.
Infine si sottolinea la percentuale, piuttosto elevata in alcuni casi e fino al 100% per la Regione Friuli
Venezia Giulia, della mancata indicazione della qualifica sanitaria.

Anagrafe suina

In 11 regioni su 21, più del 10% delle strutture risulta privo dell’informazione relativa alle coordinate
geografiche.
Più della metà delle regioni (12 su 21) registra una percentuale di allevamenti privi dell’indicazione
relativa alla capacità superiore alla percentuale media nazionale (pari al 6,39%), con punte che
raggiungono il 52,21 % e il 41,61% rispettivamente nelle Regioni Marche e Basilicata.
15 regioni su 21 presentano una percentuale di allevamenti con censimento aggiornato inferiore alla
percentuale media nazionale (di 74,59%), con punte minime per la Provincia Autonoma di Bolzano
(36,16%) e la Regione Molise (45,32%). Questo fa sì che complessivamente un quarto degli
allevamenti suini del territorio nazionale risulti privo di censimento aggiornato negli ultimi 12 mesi.
A livello nazionale, poco più della metà (38,73%) degli allevamenti suini che risultano aver effettuato
movimentazioni negli ultimi 12 mesi (63,99%) ha rispettato la tempistica di registrazione in BDN.

Per quanto riguarda l’indicazione della qualifica sanitaria, in 6 regioni su 21 più della metà degli
allevamenti risulta privo di tale informazione (le percentuali più alte si registrano in Valle d’Aosta –
100% – e nella Provincia Autonoma di Bolzano – 70,48%).
Dall’analisi dei dati relativi alle macellazioni si evince infine che:
– per quasi un terzo degli stabilimenti di macellazione italiani non risulta alcuna notifica di
macellazione registrata in BDN negli ultimi 12 mesi;
– il 27,10% dei capi o partite per cui sono registrate in BDN movimentazioni verso il macello non
risultano essere state macellate, mentre per il 37,29% di capi o partite che risultano in BDN essere
stati macellati non risulta registrata in BDN la corrispondente uscita verso il macello.
– un quarto delle notifiche di macellazione all’AC sono pervenute oltre il termine di 7 gg.

Anagrafe avicola

1. Analisi di alcune tipologie di dei dati inerenti all’anagrafica aziendale
A livello nazionale, la delega ad operare in BDN, ex capitolo 3 al manuale operativo (M.O.) allegato
al D.M. 13/11/2013 è registrata per circa l’86% degli allevamenti non familiari, per circa l’84% degli
incubatoi e per circa il 59% dei commercianti.
Lo stato sanitario per salmonellosi, aggiornato negli ultimi 12 mesi ex cap. 4.2.1 del M.O. e PNC
Salmonellosi in corso di validità, è presente solo per il 10% del totale degli allevamenti non familiari
di G. gallus e tacchini.
La densità massima ai sensi del D.lg. 181/2010, di cui la registrazione in BDN è prevista dal cap. 4.2
del M.O, è presente per il 61% del totale degli allevamenti di polli da carne.
Le informazioni sulle consistenze (censimenti) per specie diverse da G. gallus, tacchini e altre specie
con orientamento produttivo “pollame da carne” sono aggiornate negli ultimi 12 mesi solo per circa
il 4% del totale di tali allevamenti.
Inoltre, un esame a campione in BDN ha evidenziato l’aggiornamento impreciso o incompleto delle
informazioni riguardanti:
• il riconoscimento ad effettuare scambi comunitari (integrazioni, modifiche, sospensioni e
revoche), ex cap. 4.2.1 del M.O.;
• gli orientamenti produttivi (O.P.) che in alcuni casi appaiono non rispondenti alle caratteristiche
di cui al cap. 4.2 del M.O.;
• le tipologie produttive dei riproduttori (con un numero di allevamenti “selezione” che appare non
compatibile con la realtà nazionale di questo allevamento);
• le modalità di allevamento, con particolare riferimento alla modalità “biologico”;
• il numero e la capacità strutturale dei capannoni (la capacità strutturale a volte non risulta
congruente con la somma della capacità dei capannoni registrati);
• il numero di gruppi totale e numero di gruppi movimentati;
• la capacità strutturale dell’allevamento.
2. Analisi dei dati inerenti alle registrazioni delle movimentazioni ex cap. 7 del M.O.
A livello nazionale sul totale degli allevamenti tenuti a tale registrazione, solo per circa il 60%
risultano registrate le movimentazioni in BDN e quindi circa il 40% degli allevamenti avicoli
risultano non attivi. Per tutte le attività aziendali che non risultano attive si raccomanda un controllo
urgente da parte della AC anche al fine di registrarne l’eventuale cessazione di attività.
Per gli allevamenti che registrano le movimentazioni, i tempi medi di registrazione sono di 20 giorni
dall’evento, nettamente superiori ai tempi previsti dal decreto.
I gruppi per cui risultano anomalie, ossia per cui non è presente la registrazione
dell’uscita/svuotamento, sono in media il 10% sul totale dei gruppi registrati.
Sul totale dei commercianti presenti in BDN e tenuti all’obbligo di cui al DM 13/11/2013 solo per
circa il 5% risultano registrate le movimentazioni in BDN e, per essi, i tempi medi di registrazione
sono di 24 giorni dall’evento
Sul totale degli incubatoi diversi da quelli registrati per “uso interno all’azienda” registrati in BDN,
tenuti all’obbligo di cui al DM 13/11/2013, per circa il 60% risultano registrate le movimentazioni in
BDN, e, per essi, i tempi medi di registrazione sono di 26 giorni dall’evento.

3. Analisi dei dati inerenti alle macellazioni

A livello nazionale sul totale degli stabilimenti di macellazione per avicoli circa il 37% ha registrato
la delega ad operare in BDN ex capitolo 3 del M.O.; il 24% presenta notifiche di macellazione e, per
essi, i tempi medi di registrazione sono superiori a 7 gg dall’evento per circa il 70% dei casi.
Sono numerose le partite di avicoli movimentate in BDN da azienda a stabilimento di macellazione
per cui non risultano corrispondenti notifiche di macellazione.

Anagrafe dell’acquacoltura

In alcune regioni si evidenziano notevoli percentuali di aziende prive dell’indicazione relativa alla
tipologia produttiva (31,2% in Campania, 23,08% in Molise) e delle acque (31,2% in Campania,
30,77% in Molise e 85, 24% in Piemonte).
In quasi tutte le regioni si segnala la mancata indicazione della capacità produttiva per la quasi totalità
delle aziende, mentre la metà delle regioni supera la percentuale media nazionale delle aziende non
georeferenziate.
Solo il 15% degli allevamenti risulta in BDN aver effettuato negli ultimi 12 mesi delle
movimentazioni, di cui solo il 20% registrato entro il termine di 7 giorni.
In due terzi delle regioni (14 su 21), più della metà delle aziende risulta privo di categoria sanitaria.
Mentre in Veneto e Puglia circa il 70% delle aziende risulta aperto senza indicazione
dell’autorizzazione.

Anagrafe apistica

In riferimento all’anagrafe degli allevamenti apistici, considerato che il 2016 rappresenta la prima
annualità di implementazione del sistema e che, a partire dal 1 gennaio 2017 i dati registrati in BDA
saranno utilizzati come dati ufficiali per tutte le attività che interessano il settore, risulta fondamentale
procedere alla registrazione di tutte le informazioni richieste dalla normativa vigente.

Circolare Implementazione delle anagrafi zootecniche stato dell’arte criticità e indicazioni operative

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