Europa: il randagismo è problema nazionale e non UE

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Europa: il randagismo è problema nazionale e non UE

Per il Parlamento Europeo. il randagismo è materia da affrontare e risolvere a livello nazionale. Questa che riportiamo è una delle numerose interrogazioni sull’argomento che produce la medesima risposta. Tocca a ciascuna nazione risolvere il problema, anche perchè non esiste randagismo in numerosi Stati Membri.

 Oggetto:  Randagismo ed inselvatichimento canino

Il fenomeno del randagismo e dell’inselvatichimento dei cani colpisce in modo particolare i paesi dell’Europa meridionale. In molte aree dell’Italia, della Spagna e della Grecia, il randagismo è associato ad una serie di problematiche di tipo sanitario, economico ed ecologico.

Secondo l’Organizzazione mondiale per la salute animale, cani vaganti, randagi e inselvatichiti sono vettori di malattie dirette ed indirette tra le quali rabbia, leishmaniosi e toxoplasmosi. Le problematiche correlate al randagismo canino includono gli elevati costi di mantenimento dei canili e dei rifugi, l’aumento degli incidenti stradali e l’incremento del degrado urbano ed ambientale. Oltre a tutto ciò, non sono da sottovalutare le conseguenze negative in ambito etologico, etico e civile.

Alla luce di quanto evidenziato, si chiede alla Commissione: — se intende adottare una strategia di contenimento delle popolazioni di cani randagi e inselvatichiti, ferma restando l’abrogazione dell’eutanasia come strumento di controllo della sovrappopolazione;
— se — con particolare riferimento ai paesi dell’Europa meridionale — intende implementare campagne di sensibilizzazione della cittadinanza per limitare il fenomeno dell’abbandono degli animali.

Interrogazioni parlamentari

21 marzo 2017

Risposta di Vytenis Andriukaitis a nome della Commissione

Come sottolineato dalla Commissione nella risposta all’interrogazione scritta E-004588/2016, le norme UE sul benessere degli animali non disciplinano il tema richiamato dall’onorevole deputato, tema che rientra invece tra le materie di competenza esclusiva degli Stati membri. Risposte analoghe sono state fornite anche alle interrogazioni scritte E-002694/2016 ed E-004111/2016.

Alla luce di quanto sopra, la Commissione non prevede di prendere iniziative nel settore in questione.

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