Dove punta la Veterinaria?

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Vi sono parti della nostra professione che spingono per applicare ai veterinari il contratto dei medici ambulatoriali. Si parla di stabilizzazione “a ore” e consiste nel creare delle figure che restano dei liberi professionisti, ma sono inquadrati come pubblici stabilmente per alcune ore, contrattualmente stabilite. Quando si tratta di poche ore, …

Vi sono parti della nostra professione che spingono per applicare ai veterinari il contratto dei medici ambulatoriali. Si parla di stabilizzazione “a ore” e consiste nel creare delle figure che restano dei liberi professionisti, ma sono inquadrati come pubblici stabilmente per alcune ore, contrattualmente stabilite. Quando si tratta di poche ore, non sono sufficienti ad un dignitoso trattamento economico. Chi sostiene queste posizioni lo fa in modo contraddittorio, criticando la libera professione di chi ha il contratto nazionale classico del SSN e fingendo poi di non vedere l’incompatibilità nei nuovi contatti. Sivelp non è contrario al fatto che dei veterinari vengano assunti, ma è contrarissimo alla possibilità (e necessità in questo caso) che facciano la libera professione, tornando di nuovo alla sovrapposizione controllore-controllato, tornando in pratica al veterinario condotto. Per noi non cambia niente tra l’assunzione con uno o con l’altro contratto; allo Stato cambia poco per i costi sovrapponibili, ma non vogliamo figure intermedie. Per questo appoggeremo anche i colleghi “stabilizzati” che ambiscono all’assunzione a tempo pieno. Dalle parole Segretario UIL (cui aderisce ANMVI) emerge chiaro un disegno che Sivelp aveva più volte preconizzato: distruggere il mercato dei medici veterinari liberi professionisti, che lavorano da soli o in strutture medio-piccole a favore delle strutture di maggiori dimensioni: Roma, 10 mar. (Labitalia) – “Ieri sera abbiamo sottoscritto il secondo biennio economico dell’Acn degli specialisti ambulatoriali, veterinari e altre professionalità”. Lo annuncia Armando Masucci, coordinatore nazionale della Uil Fpl Federazione Medici. “Il nostro giudizio è positivo, anche se rimane la valutazione negativa su di un punto: la quota di incremento destinata alla contrattazione integrativa regionale che era eccessivamente alta nella prima stesura della bozza”. “Con questo accordo, dunque, i veterinari convenzionati sono stati definitivamente inquadrati e altre professionalità, come i biologi, hanno ottenuto, seppur parzialmente, un primo riconoscimento economico verso la auspicata eliminazione della forbice tra diversi professionisti”, spiega Masucci che conclude: “Resta ora la vera integrazione tra essi e le altre figure delle Unità territoriali, se si vuole effettivamente concentrare in esse il primo e più efficace punto di riferimento e di assistenza per i cittadini, conservando ai grandi ospedali l’insostituibile ruolo delle urgenze e delle eccellenze”. TESTO PUBBLICATO INTEGRALMENTE FONTE: http://www.adnkronos.com/IGN/Lavoro/Sindacato/Masucci-Uil-Fpl—Federazione-Medici-firmato-il-contratto-degli-specialisti_104886918.html Qualcuno spera di trarne vantaggio, ma sottovaluta che, se si crea un sistema pubblico che garantisce l’assistenza zooiatrica, il passo successivo sarà la strutturazione a tutti i livelli, compreso quello delle cliniche/ospedali. Si tratta della stessa visione miope che non ha saputo riconoscere l’importanza del ricorso ai liberi professionisti fatto per la profilassi della rabbia. I liberi professionisti hanno dato una risposta che vale assai più dei quattro euro di sconto, stigmatizzati da qualcuno. Siamo stati in grado di dare un servizio rapido che ha dimostrato l’assoluta inutilità dell’intervento pubblico, se non per le categorie più deboli (peraltro non raggiunte dalle vaccinazioni di massa). Non servono ambulatori nei canili, presidi presso le Aziende Sanitarie, e veterinari pubblici (che allo Stato costano 70 euro all’ora) per fare interventi che i liberi professionisti hanno dimostrato di poter fare senza alcun problema, e altrettanto inutile sarà investire fondi pubblici per progetti di intervento pratico (sterilizzazioni, pronto soccorso, ecc…). Al pubblico le funzioni di controllo, garantendo imparzialità nella valutazione delle spese. Vi è anche una preoccupazione di tipo occupazionale: i pochi assunti di oggi, con le difficoltà di bilancio che l’Italia sarà chiamata ad affrontare nei prossimi anni, non lascieranno certamente spazio alle migliaia di laureati dei prossimi anni. Entrano anche questi nel disegno globale, come manodopera a basso costo? Vi sono parti della nostra professione che spingono per applicare ai veterinari il contratto dei medici ambulatoriali. Si parla di stabilizzazione “a ore” e consiste nel creare delle figure che restano dei liberi professionisti, ma sono inquadrati come pubblici stabilmente per alcune ore, contrattualmente stabilite. Quando si tratta di poche ore, non sono sufficienti ad un dignitoso trattamento economico. Chi sostiene queste posizioni lo fa in modo contraddittorio, criticando la libera professione di chi ha il contratto nazionale classico del SSN e fingendo poi di non vedere l’incompatibilità nei nuovi contatti. Sivelp non è contrario al fatto che dei veterinari vengano assunti, ma è contrarissimo alla possibilità (e necessità in questo caso) che facciano la libera professione, tornando di nuovo alla sovrapposizione controllore-controllato, tornando in pratica al veterinario condotto. Per noi non cambia niente tra l’assunzione con uno o con l’altro contratto; allo Stato cambia poco per i costi sovrapponibili, ma non vogliamo figure intermedie. Per questo appoggeremo anche i colleghi “stabilizzati” che ambiscono all’assunzione a tempo pieno. Dalle parole Segretario UIL (cui aderisce ANMVI) emerge chiaro un disegno che Sivelp aveva più volte preconizzato: distruggere il mercato dei medici veterinari liberi professionisti, che lavorano da soli o in strutture medio-piccole a favore delle strutture di maggiori dimensioni: Roma, 10 mar. (Labitalia) – “Ieri sera abbiamo sottoscritto il secondo biennio economico dell’Acn degli specialisti ambulatoriali, veterinari e altre professionalità”. Lo annuncia Armando Masucci, coordinatore nazionale della Uil Fpl Federazione Medici. “Il nostro giudizio è positivo, anche se rimane la valutazione negativa su di un punto: la quota di incremento destinata alla contrattazione integrativa regionale che era eccessivamente alta nella prima stesura della bozza”. “Con questo accordo, dunque, i veterinari convenzionati sono stati definitivamente inquadrati e altre professionalità, come i biologi, hanno ottenuto, seppur parzialmente, un primo riconoscimento economico verso la auspicata eliminazione della forbice tra diversi professionisti”, spiega Masucci che conclude: “Resta ora la vera integrazione tra essi e le altre figure delle Unità territoriali, se si vuole effettivamente concentrare in esse il primo e più efficace punto di riferimento e di assistenza per i cittadini, conservando ai grandi ospedali l’insostituibile ruolo delle urgenze e delle eccellenze”. TESTO PUBBLICATO INTEGRALMENTE FONTE: http://www.adnkronos.com/IGN/Lavoro/Sindacato/Masucci-Uil-Fpl—Federazione-Medici-firmato-il-contratto-degli-specialisti_104886918.html Qualcuno spera di trarne vantaggio, ma sottovaluta che, se si crea un sistema pubblico che garantisce l’assistenza zooiatrica, il passo successivo sarà la strutturazione a tutti i livelli, compreso quello delle cliniche/ospedali. Si tratta della stessa visione miope che non ha saputo riconoscere l’importanza del ricorso ai liberi professionisti fatto per la profilassi della rabbia. I liberi professionisti hanno dato una risposta che vale assai più dei quattro euro di sconto, stigmatizzati da qualcuno. Siamo stati in grado di dare un servizio rapido che ha dimostrato l’assoluta inutilità dell’intervento pubblico, se non per le categorie più deboli (peraltro non raggiunte dalle vaccinazioni di massa). Non servono ambulatori nei canili, presidi presso le Aziende Sanitarie, e veterinari pubblici (che allo Stato costano 70 euro all’ora) per fare interventi che i liberi professionisti hanno dimostrato di poter fare senza alcun problema, e altrettanto inutile sarà investire fondi pubblici per progetti di intervento pratico (sterilizzazioni, pronto soccorso, ecc…). Al pubblico le funzioni di controllo, garantendo imparzialità nella valutazione delle spese. Vi è anche una preoccupazione di tipo occupazionale: i pochi assunti di oggi, con le difficoltà di bilancio che l’Italia sarà chiamata ad affrontare nei prossimi anni, non lascieranno certamente spazio alle migliaia di laureati dei prossimi anni. Entrano anche questi nel disegno globale, come manodopera a basso costo?

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